giovedì 27 marzo 2008

Giuseppe Calendino - nato a Roma il 19 febbraio 1973

Calendino: “La Casta” del XX Municipio

| Agosto 1, 2007

(Comunicato Calendino - AN) La recente pubblicazione del libro “La Casta”, ha ottenuto una serie di effetti positivi.

Finalmente, si è aperta una seria riflessione sugli eccessivi costi della politica.

Tuttavia, mentre qualcuno, come l’On Giorgia Meloni, ha deciso di dare il buon esempio, rinunciando alla scorta di Stato, qualcun’altro, a livello più basso, continua a mantenere atteggiamenti deplorevoli. Mi riferisco a quanto avvenuto oggi, nella seduta di Consiglio del Municipio Roma XX.

Ad ultimazione dei lavori d’aula, bisognava concludere la seduta con la votazione di due proposte di risoluzione di natura tecnica (modificazione di segnaletica stradale), quando improvvisamente e, senza alcuna giustificazione, TUTTI gli esponenti di centro-sinistra, hanno abbandonato l’aula, facendo venir meno il numero legale.

Tutto questo comporterà una nuova convocazione, con conseguenti spese di convocazione, pagamento dei gettoni di presenza per i Consiglieri e rimborso della giornata lavorativa per i lavoratori dipendenti. Atteggiamenti del genere, devono essere condannati, poichè generano inutili sprechi a danno dei contribuenti.

Il sottoscritto, congiuntamente al Gruppo Consiliare di Alleanza Nazionale, esprime indignazione per quanto accaduto.

Cons. Giuseppe Calendino, Municipio Roma XX (AN)

Tomba di Nerone, imbrattato il monumento a Vibio Mariano|

Febbraio 25, 2008

(Comunicato Giuseppe Calendino - Alleanza Nazionale XX Municipio) Nei giorni scorsi, è stato commesso un gravissimo atto di vandalismo. La Tomba di Vibio Mariano, meglio conosciuta come Tomba di Nerone, è stata imbrattata con vernice nera, da un Writer.

Per quanto tempo dovremo tollerare i crimini di questi delinquenti impuniti?

Continuare a considerare arte, ciò che è un vero e proprio vandalismo, è pericoloso e diseducativo.

Parlare di crimini non è un’esagerazione. Il sarcofago in questione, ha un valore inestimabile sia sotto il profilo artistico che storico.

Venne eretto nel III secolo d.C. e, rappresentando l’unico monumento presente nel nostro territorio, ha dato il nome al Quartiere.

Come si è potuto sfregiare un’ eredità lasciataci dagli antichi Romani. Chi ama Roma, deve difenderla. Stiamo attivando un’indagine investigativa per scoprire il colpevole di questo folle gesto.

Chiunque venisse a conoscenza di indizi utili per scoprire il nome di questo indegno deficiente, è invitato a rivolgersi alle Forze dell’Ordine.

Coloro che preferiscono, possono contattarmi telefonicamente al 347.18.68.723 o via mail (avvcalendino@alice.it).

Facciamo Giustizia.

Giuseppe Calendino

Sgombero baraccopoli Grotta Rossa


25-Marzo-2007 |


Riceviamo dall’avvocato Giuseppe Calendino consigliere della XX circoscrizione una segnalazione sullo sgombero della Baraccopoli di Grotta Rossa e più in generale sulle problematiche relative ai campi Rom e alle baraccopoli presenti nella Capitale.
Nell’approfondimento potete scaricare il comunicato stampa e visualizzare alcune immagini.
Voi cosa ne pensate?

Il Canile Comunale non interviene


28 07 2007

Riceviamo dall’Avvocato Giuseppe Calendino, Consigliere del Municipio Roma XX (AN) il seguente comunicato Stampa che pubblichiamo volentieri:

” Ci risiamo. Per l’ennesima volta sono costretto a ricorrere alla stampa, per denunciare un gravissimo disservizio del canile comunale. L’ultima volta è avvenuto giovedì 8 febbraio, quando un branco di cani randagi, passeggiavano indisturbati sul raccordo anulare. In quell’occasione, spiegai ai giornali, il canile non intervenne perchè impegnato in altre operazioni. Stavolta però sono stato più paziente. Ho deciso di denunciare questa vicenda dopo più di dieci giorni di attesa.

Dopo dieci giorni infatti, nella Capitale d’Italia, nessuno è riuscito a rimuovere la carcassa di un cane, in stato di putrefazione, in prossimità dell’ingresso del Parco della Pace in Via di Grottarossa. Sembrerà assurdo ma è così. Nonostante abbia più volte sollecitato l’ASL, il canile comunale, l’AMA , la Polizia Municipale ed infine, il Sindaco Veltroni, ad oggi, gli unici a darsi da fare, sono stati i vermi, che continuano a divorare la carcassa dell’animale morto.

Nel frattempo, i bambini accedono al parco sopportando un fetore asfissiante. Quando sono stato eletto Consigliere Municipale, ho pensato che sarei riuscito a risolvere almeno una parte dei problemi del mio quartiere. Oggi mi sento impotente come tutti quei cittadini che continuano a mostrarmi la loro indignazione. Disservizi come quello appena denunciato, diminuiscono il livello di civiltà di un’ intera cittadinanza.

E’ per questo che, invece di polemizzare inutilmente, preferisco rivolgere una preghiera al nostro Sindaco, nella speranza che provveda a migliorare il servizio reso dal canile comunale “.

Giuseppe Calendino cell. 347.1868723

Metro C, un capolinea «privato»



Protesta a Grottarossa per la strana decisione di spostare l’ultima stazione nel consorzio Volusia

[Ieri mattina i tecnici di RomaMetropolitane e del Comune si sono presentati di buon’ora ai cancelli del consorzio Volusia, una zona residenziale privata di Grottarossa a Roma Nord. Ma a sbarrare loro il passo hanno trovato 500 persone: abitanti del consorzio ma anche delle zone adiacenti riuniti in vari comitati. Motivo? L’ultima fermata della metro C che servirà l’intero quadrante della Cassia, sta subendo un trasloco. Misterioso. Anziché sorgere davanti all’ospedale Sant’Andrea, come vorrebbe il buon senso e come annunciato dal sindaco Veltroni, incredibilmente ora viene prevista, con tanto di strada di accesso, all’interno di un consorzio privato e del parco Volusia dove ci sono anche gli antichi casali Ghella.
Al sit-in di protesta ci sono stati attimi di tensione anche se tutto si è svolto in modo più che pacifico. I tecnici hanno spiegato che, per questa volta, la loro era solo una visita di perlustrazione. Le acque quindi si sono momentaneamente calmate. Ma l’intenzione del Campidoglio di andare avanti con il progetto rimane. E il mistero pure. «Non si riesce assolutamente a comprendere come si voglia realizzare il capolinea dentro un parco privato - dice l’avvocato Giuseppe Calendino, consigliere di An del XX municipio - compromettendo un’area verde, per di più adiacente al Parco di Veio. La gente che arrivasse qui si troverebbe in un deserto, con una strada stretta da percorrere e poi un autobus da prendere per arrivare all’ospedale Sant’Andrea e viceversa».
La domanda decisiva - perché si vuole spostare il capolinea del metrò in costruzione? - da tempo si trova in un’interrogazione in consiglio comunale presentata dal capogruppo di Alleanza nazionale, Marco Marsilio. Ma finora non ha avuto risposta. Eppure la realizzazione del capolinea della metro C davanti all’ospedale Sant’Andrea è previsto, come ricorda il consigliere comunale di Forza Italia Marco Pomarici, sia da un documento «approvato in municipio XX» sia «con un documento di programmazione economicia e finanziaria del 2007 che avevo presentato a nome di Forza Italia e approvato in aula Giulio Cesare anche dal centrosinistra». Ed è di tutta evidenza che la localizzazione originaria del capolinea davanti all’ospedale avrebbe anche un valore strategico. Il Sant’Andrea infatti si trova vicino al Raccordo anulare, alla Cassia bis e alla zona di Grottarossa. Qui avrebbe senso realizzare parcheggi di scambio andando incontro a diverse esigenze. «La cosa più inaccettabile - dice ancora Giuseppe Calendino - è che il XX municipio ha indicato questa sistemazione. Ma ancora una volta il Comune cala le sue decisioni non tenendo conto in alcun modo degli orientamenti espressi dall'ente locale che è più vicino ai bisogni degli abitanti».
Bisogna tornare sul perché: perché il tracciato della metropolitana deve passare dentro un consorzio? «Da anni si parla di una volontà politica espressa nelle sedi di alcune forze di sinistra di recuperare i casali Ghella. È una voce che si rincorre da tempo, lo sanno tutti», risponde l’avvocato Calendino: «Non vorremmo che dietro la scelta sul capolinea trovasse spazio la speculazione edilizia». Ora non resta che aspettare la risposta dal Comune.

Arrestati otto moldavi nella baraccopoli di Grottarossa


Un comunicato di Giuseppe Calendino, consigliere nel Municipio Roma XX

- 21/10/2007

"Ultimamente, - afferma in un comunicato Giuseppe Calendino, consigliere nel Municipio Roma XX - si parla di sicurezza solo in termini negativi. Le Forze dell'Ordine non attraversano un buon momento. Carenza di personale e di mezzi, leggi troppo flessibili, facili scarcerazioni. Eppure, in un contesto così negativo, c'è ancora chi continua a fare il suo dovere, in difesa delle leggi e dei cittadini. A tal proposito, voglio raccontare un recente episodio di cronaca, per testimoniare un'esemplare collaborazione tra i volontari dell'Anpana ed i Carabinieri.

L'amore per l'ambiente, è l'unica motiva zione che spinge migliaia di volontari, a vigilare i parchi e le aree verdi del nostro territorio. Questa attività di prevenzione e controllo, rappresenta un utilissimo strumento per le forze dell'ordine. Alcune informazioni, infatti, pur non avendo attinenza con le questioni ambientali, spesso forniscono elementi di rilevanza penale. Proprio quello che è avvenuto in Via di Grottarossa. Nell'ambito di un controllo eseguito dal nucleo Roma Nord dell'Anpana, è stata scoperta una baraccopoli abusiva, nascosta tra la vegetazione.

Tuttavia, la curiosità degli agenti, non è stata scaturita dall'ennesimo ritrovamento, ma dal fatto che, alcune baracche, erano dotate di televisioni, frigoriferi ed impianti hi-fi. La circostanza veniva riportata subito alla Stazione Carabinieri Tomba di Nerone, dove, il Maresciallo Di Iorio, decideva di approfondire la questione.

Alle ore 04.00 di venerdì 12 ottobre, i nuclei Roma Nord e Fonte Nuova dell'Anpana, guidavano i Carabinieri fino alla baraccopoli. Un tragitto difficoltoso, tra rovi ed arbusti, agevolato dalle lampade e dall'equipaggiamento dei volontari. Raggiunta la baraccopoli, si dava inizio al blitz. Gli occupanti venivano svegliati di soprassalto e, disorientati, accendevano le luci. Appurato il furto di energia elettrica, confermato da una successiva relazione dell'Acea, si procedeva all'arresto di 8 moldavi, i quali, grazie all'ausilio delle vetture dei volontari, venivano immediatamente trasferiti in caserma. Questo episodio dimostra come, l'ausilio dei mezzi e degli uomini del volontariato, può determinare ottimi risultati anche nel campo della sicurezza. Sento il dovere di elogiare i Carabinieri della Stazione Tomba di Nerone, i quali, ancora una volta hanno recepito l'importanza di una valida collaborazione".